Oggi
abbiamo iniziato la lezione giocando a “他是谁?”, anche detto ”是谁? con le foto di uomini e donne cinesi
famosi. Abbiamo citato politici, sportivi, attori, attrici, scrittori... Fatto
ciò siamo passati alla grammatica.
Oggi
protagonisti sono i verbi, nello specifico i verbi locativi. Ma prima
di ciò una precisazione: esistono dei verbi in cinese che sono composti da una
singola sillaba. Per molti di essi, stare da soli è impossibile. Ci spieghiamo
con due esempi:
我看书
Wǒ kàn shū
我吃饭
Wǒ chī fàn
In italiano
esistono verbi transitivi e verbi intransitivi, cioè verbi che possono essere
seguiti direttamente da un complemento oggetto (“mangio la mela”) e verbi che
invece non possono (“parlo di qualcosa”
oppure “a qualcuno”). “Esco il cane”
per esempio non è corretto perchè uscire non è un verbo transitivo! In
italiano, inoltre, il complemento oggetto di un verbo transitivo posso
ometterlo, quindi potrò dire: “Sto leggendo”, senza specificare cosa. In cinese
i verbi transitivi devono invece esprimere l’oggetto, anche quando il loro
significato è generico. Come scelgo l’oggetto da esprimere? Inserisco quello
più comune e banale, come nei casi qua sopra: “(Io) leggo (un libro)” e “(Io) mangio
(un pasto)”.
看kàn e 吃chī sono due tipici esempi di verbi
monosillabici transitivi che richiedono sempre un oggetto. Il loro oggetto, quando
non è scelto davvero per il suo significato, ma solo per non lasciare solo il
verbo, è chiamato oggetto apparente
o vuoto.
Se troviamo
uno di questi verbi sprovvisto di oggetto ciò implica che l’oggetto sia già
stato espresso in precedenza e sia tanto chiaro da poterlo sottintendere.
Perciò 我看Wǒ
kàn così com’è si tradurrà “(Io) lo
mangio”.
Detto ciò,
passiamo ai verbi locativi. Ce ne
sono molti, sono tutti transitivi e per questa ragione non necessitano di
particelle ma accettano il complemento oggetto diretto. Ne vediamo sei, anche
se sono molti di più.
1. “andare”:
去qù
他去北京
Tā qù Běijīng
Dove 北京Běijīng è risaputamente il
nome di Pechino ed è composto da 北běi che significa “nord” e 京jīng che significa “capitale”.
北京Běijīng
è chiamata Capitale del Nord perchè ne esisteva una a sud e cioè 南京Nánjīng (南nán significa “sud”), che è
stata capitale della Cina per secoli, fino al 1421.
你去北京吗?
Nǐ qù běijīng ma?
我不去。
Wǒ bù qù.
“Io non ci vado”
你去不去北京?
Nǐ qù bù qù běijīng?
我明天去(北京)。
Wǒ míngtiān qù (Běijīng).
明天míngtiān significa “domani”
ed è composto da 明míng
che significa “luminoso” e che è il carattere della dinastia Ming (il
sacrosanto vaso Ming!) e天tiān
che come già sappiamo in questo caso significa “giorno”. 明天 è “domani”.
你去北京还是去香港?
Nǐ qù Běijīng háishì qù Xiānggǎng?
我去香港,
他去北京。
Wǒ qù Xiānggǎng, tā qù Běijīng.
Che città è 香港Xiānggǎng? Shangai? Sembra
ma invece no, è la pronuncia mandarina di Hong Kong e letteralmente significa “porto
(港) profumato
(香)”.
2. “venire”:
来lái
你来学校。
Nǐ lái xuéxiào.
“Tu vieni a
scuola”
(anche se in cinese non c’è, in italiano la preposizione ci
va)
学校xuéxiào è la scuola: 学, “studiare”, unito a 校xiào cioè “scuola”. Come già detto precedentemente però il
cinese di oggi preferisci i bisillabici, quindi scuola si dice学校xuéxiào, che non ha omofoni,
e non校xiào.
3. “stare,
trovarsi”: 在zài
我在学校。
Wǒ zài xuéxiào.
我在北京。
Wǒ zài Běijīng.
4. “salire”
e “scendere”: 上shàng e
下xià
我上车。
Wǒ shàng chē.
我下车。
Wǒ xià chē.
车chē significava “carro” e
attualmente indica in generale i veicoli, perciò questa due frasi possiamo
liberamente tradurle: “salgo in auto” e “scendo in auto”. In realtà però 车 chē
viene normalmente precisato a seconda di che tipo di veicolo si voglia parlare:
汽车qìchē
è auto, dove 汽
qì significa “vapore” oppure 火车huǒchē indica il treno.
车chē può essere inoltre
utilizzato come radicale.
5. “uscire
da”: 出chū
我出门。
Wǒ chūmén.
“Esco”
Come nel
caso di看e 吃 anche出chū è un verbo transitivo
monosillabico che necessita di oggetto apparente. Esso è appunto 门, che significa porta, ma che
in questo caso non viene tradotto. Nel caso ci sia l’oggetto, in italiano
traduco “uscire da...”
6. “entrare
in”: 进jìn
我进学校。
Wǒ jìn xuéxiào.
“Entrare a scuola”
7. “tornare”:
回huí
我回家。
Wǒ huí jiā.
“Torno a casa”
家jiā è un carattere interessante: raffigura un
maiale sotto un tetto e significa casa, ma per estensione anche famiglia. Il
maiale testimonia la tradizione contadina: in ogni casa una parte era adibita a
stalla e il maiale era simbolo di ricchezza. In cinese a casa si torna sempre,
non si va mai: uso sempre il verbo回 huí.
Fine della lezione!
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