martedì 1 ottobre 2013

Lez. 4 Lingua Cinese, martedì 1/10


Uccidiamoci di interrogative!

Per ora abbiamo visto due tipi di frasi:
1. Interrogativa per particella modale
2. Interrogativa per scelta esclusiva
La seconda opzione può presentare una variante, ossia è corretta sia questa forma:

你们写不写汉字?
Nǐmen xiě bù xiě hànzì?
Sia questa:

你们写汉字不写?
Nǐmen xiě hànzì bù xiě?

Il verbo alla forma negativa lo metto al fondo della frase, un po’ come l’italiano: “Studiate cinese o no?
Risposta: ()不写(汉字)

Se il contesto è chiaro, posso sottintendere sia il soggetto che il complemento oggetto: NON il verbo. Mai!
Digressione sugli avverbi. Avverbio, etimologicamente, significa “(ciò) che sta davanti al verbo”. In italiano non siamo troppo rigidi e gli avverbi si collocano abbastanza liberamente. In cinese, essi vanno sempre fra il soggetto e il verbo, una posizione che può ospitare tutti i complementi indiretti e mai il complemento oggetto, che è diretto. Vediamo degli esempi:

们常常写汉字
Wǒmen chángcháng xiě hànzì

们今天学习汉语
Wǒmen jīntiān xuéxí hànyǔ

Abbiamo qui fra soggetto e verbo due tipi di parole; nel primo caso c’è un avverbio puro, cioè non utilizzabile con un’altra funzione grammaticale: 常常 chángcháng, “spesso”. Il carattere chángcháng è il semplice raddoppiamento di cháng, ma visto che in cinese esistono molto omofoni, si usa preferibilmente chángcháng per distinguerlo dai vari cháng con significati diversi.
Il significato della prima frase è quindi: “Noi spesso scriviamo caratteri cinesi”.
Nel secondo caso fra soggetto e verbo c’è 今天 jīntiān, che non è un avverbio puro bensì un sostantivo che significa “oggi”: è composto da jīn, “ora, adesso” e tiān, “cielo, divinità”, ma anche “giorno”. Nonostante sia un nome, 今天 ci da informazioni sull’azione ( ci dice che è compiuta nel presente) ed è quindi considerabile come un determinante verbale.

Riassiumiamo i vari tipi di interrogativa visti finora cambiando frase ed usando questa volta il verbo essere shì:

是学生
Nǐ shì xuéshēng.

是学生吗?
Nǐ shì xuéshēng ma?

是不是学生?
Nǐ shì bù shì xuéshēng?

是学生不是?
Nǐ shì xuéshēng bù shì?

Oltre a questi modi, posso formare l’interrogativa “per scelta alternativa”, creando appunto un’alternativa all’interno della frase usando l’avverbio “oppure”, cioè háishì:

是学生是是老
Nǐ shì xuéshēng háishì shì lǎoshī?

hái è un avverbio che significa “oppure”, ma può essere usato in questo modo soltanto nelle frasi interrogative, altrimenti il suo significato diventa “ancora”. Inoltre ha una particolarità: lo stesso carattere indica due sillabe, hái, ma anche huán, cioè “restituire”. È quindi sia un avverbio sia un verbo e per capire in quale delle due sillabe posso tradurlo devo guardare la sua posizione nella frase e se presenti o meno il complemento oggetto richiesto dal verbo huán.
Vediamo altre frasi:

们吃面条还是吃炒饭?
Nǐmen chī miàntiáo háishì chī chǎofàn?

Tre sono le parole sconosciute: chī, “mangiare”, 面条 miàntiáo, “spaghetti” e 炒饭 chǎofàn, “riso fritto”.

面条 miàntiáo è formato da   miàn che significa “faccia, volto” come primo significato, ma anche “farina”, come significato acquisito e tiáo, che indica un oggetto lungo e sottile senza tuttavia definirne il materiale.

炒饭 chǎofàn è invece formato da chǎo che vuol dire “saltare in padella” e fàn cioè “riso cotto”.
Il riso è sempre stato il principale alimento del popolo cinese, tanto che indica per estensione anche “cibo, pasto”.

Altra frase:

们喝茶还是喝咖啡
Nǐmen hē chá háishì hē kāfēi?


In questa frase si parla di bere e non più di mangiare. Mentre mangiare era chī, “bere” si dice hē e cosa si beve? Ovviamente il the:  chá. Da notare è che in entrambe queste parole il radicale è kǒu, cioè bocca, per ovvi motivi. Questo radicale quindi è presente per indicare il campo semantico di tutto ciò che si fa con la bocca, quindi mangiare, bere, salutare, parlare, ma ha anche la funzione di indicare quando devo usufruire della sola parte fonetica di un carattere! Per essere chiari: l’ultima parola della nostra frase è 咖啡 kāfēi, cioè “caffè”. Questo termine è nuovo, perchè il caffè è stato introdotto in Cina dagli Occidentali a cavallo fra Ottocento e Novecento. Come si è arrivati a questa parola? Per semplice traslitterazione, cioè sono stati sclti dei caratteri che assomigliassero foneticamente alla parola occidentale “caffè”. Per indicare che di questi due caratteri va preso solo il valore fonetico, accanto a essi si pone il radicale kǒu e infatti sia sia fēi lo presentano.
C’è infine un ultimo modo per costruire delle interrogative: tramite l’uso dei pronomi interrogativi:

他是谁?
Tā shì shuí?

In italiano e in molto altre lingue occidentali c’è una regola per cui i pronomi interrogativi si anticipano a inizio frase. In cinese non è così, anzi, il pronome va nella posizione del sostantivo che sostituisce, e infatti shuí sostituisce esattamente la persona di cui chiede:

他是毛老师


Fine della lezione

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