giovedì 26 settembre 2013

I "Laolingling"

Relativamente a cosa la Cina ERA per mei, vanno citati i "Laolingling", ossia gli spiedini di carne di maiale.


Quando ero piccola vivevo a Torino e nel nostro cortile si apriva il retro di un ristorante cinese che aveva l'ingresso a pochi metri dal mio portone. Io giocavo sempre con il figlio del proprietario che si chiamava Stefano e il momento clou dei nostri pomeriggi era ovviamente la merenda. Entravamo nella cucina e imploravamo i cuochi di darci qualcosa, fra cui la prelibatezza più richiesta era il "laolinling" (questo è quello che ricordo io!). Questa parola si riferiva agli spiedini di maiale e probabilmente indicava il numero (yao ling ling?) del piatto sul menu.

Non vado fiera della sfrenata importanza degli spiedini di maiale nella mia infanzia visto che ora sono vegana, però per dovere di cronaca dovevo proprio citarli, tantopiù che da piccola non mangiavo niente eccetto il brodino vegetale e i miei genitori, ovviamente disperati, non appena scoprirono la mia passione per la cucina cinese fecero un vero e proprio abbonamento al ristorante del papà di Stefano (per la gioia mia e del papà di Stefano).

Quindi anche per me, come credo per tanti, il primo contatto con la Cina fu culinario. Un ottimo inizio insomma.

Un ultimo aneddoto su questa storia riguarda l'insegna del ristorante, composta da tre caratteri. Li guardavo e riguardavo senza capire e dopo mesi e mesi conclusi che se quei caratteri erano soltanto tre, di sicuro non poteva esserci scritto "r-i-s-t-o-r-a-n-t-e".

Doveva per forza essere "b-a-r".

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